Brescia è una città da sempre attenta alle questioni del disagio e della marginalità che, anche grazie alla presenza di una vivacissima sede dell’Università Cattolica, ha trovato nel teatro (e nei suoi teatri) punti di riferimento imprescindibili per quel che concerne l’incontro, l’interazione, il confronto, ossia la costruzione di comunità.
In questo processo, già in corso con progetti ambiziosi come Città del Noi nell’ambito del welfare di comunità [ref. bresciacittadelnoi.it] o Oltre la Strada [finanziato dal DCPM 25.05.2016, che vede la realizzazione di un nuovo teatro come perno di un progetto di riqualificazione della periferia degradata] come modello urbano per la rigenerazione e la riqualificazione delle periferie urbane, l’avvio e la strutturazione di un progetto innovativo di teatro sociale risulta particolarmente opportuna offrendo a utenti, operatori e cittadini un ampio ventaglio di tools per il rafforzamento di consapevolezza, partecipazione e crescita.

Dopo il successo di iniziative dedicate proprio al teatro sociale, che ha riunito operatori, artisti e accademici in diverse iniziative di successo, un network per lo più gravitante su Brescia ha voluto strutturare un progetto per il Teatro Sociale d’Arte che operi su diversi ambiti e livelli.
A seguito del convegno sul teatro sociale organizzato dal Festival Metamorfosi, tenutosi nel marzo del 2017, in cui è stato lanciato il Manifesto del Teatro Sociale d’Arte, si è costituito un gruppo di lavoro, chiamato Extraordinario, costituito dai due Assessori alla Cultura e ai Servizi sociali del Comune di Brescia, nei cui settori il teatro opera come tool trasversale, dal CTB Centro Teatrale Bresciano e dalle realtà che si occupano e hanno in corso progetti di teatro sociale, dal gruppo di ricerca di teatro sociale dell’Università Cattolica di Brescia (gruppo che ha vinto insieme ai ricercatori del settore della Sapienza di Roma, dell’Università di Torino, di Pavia e di Genova il progetto di ricerca di interesse nazionale PRIN dal titolo Per-formare il sociale. Formazione, cura e inclusione sociale attraverso il teatro).
L’intento del network è quello di un confronto non tanto sulle forme e i contenuti del teatro sociale, ma sui modelli od esperienze vicine o similari a quello che si sta tentando di fare a Brescia.
Obiettivo è passare dagli interventi sporadici, a pioggia, ovvero dalle azioni centralizzate, sconnesse di interventi di teatro sociale – molte delle quali presi in sé e per sé veramente eccellenti – ad un sistema sociale, in cui dialoghino in modo proficuo istituzioni, artisti, cittadini per creare l’opera d’arte più difficile e complessa: una città libera, inclusiva, partecipativa.

Cos'è il Teatro Sociale d'Arte

Il discrimine tra teatro classicamente inteso e teatro sociale è che nel primo si va a teatro, nel secondo si fa teatro. Il teatro sociale è, in una parola, attivazione.
Ma la parola più importante del teatro sociale è cura, intesa sia come prendersi cura che avere cura: di sé, degli altri, della comunità, della città, delle cose, del sociale. Mira al benessere -o almeno al minor malessere- delle persone, dei gruppi, delle comunità. Nel teatro sociale il teatro è concepito come mezzo e non come fine.

Più o meno tutti gli ambiti di vita sono attraversati da esperienze di teatro sociale o applied theatre, come chiamano gli anglosassoni il cosiddetto teatro applicato, ovvero tutto il teatro che si fa fuori dal teatro, che nasce e agisce in spazi diversi dal teatro dei professionisti, dal teatro della rappresentazione, da ogni altra forma di teatro ufficiale. Sono dunque riferiti all’applied theatre esperienze quali: teatro e scuola, teatro e lavoro, teatro e salute, teatro e inclusione sociale, teatro e cittadinanza, e altre sinergie inattese in cui il teatro offre uno strumento per operare in contesti complessi e unici.

Il teatro sociale è fondamentale come processo generativo di buone relazioni, buone azioni, buone rappresentazioni: sollecita le persone a diventare non solo attori sulla scena, ma attori e autori della propria vita, attraverso la creazione di migliori condizioni di vita; curando, costruendo o ricostruendo l’ambiente di vita, da quello personale e familiare a quello sociale e civico.

Brescia e il Teatro Sociale d'Arte

Il progetto promosso dal Comune di Brescia e dal CTB è fondato su tre cardini, tra loro correlati:

  1. l’insediamento di una scuola permanente, che si occupi di dare metodo e rigore sia al progetto in sé che al percorso di formazione e accreditamento degli operatori e che inserisca l’evoluzione teorica e pratica della scuola nel dibattito nazionale e internazionale su tematiche sociali, partecipative e culturali;
  2. la strutturazione di un calendario di appuntamenti interamente dedicato al TSA, secondo un approccio multidisciplinare, contaminativo, partecipato;
  3. l’azione sinergica sul territorio di progetti tra loro correlati, con una formazione dedicata agli operatori, le cui ricadute siano oggetto di una misurazione oggettiva nell’incremento di valori primari (quali ad esempio l’inclusione, la prevenzione e il contrasto alle fragilità, et sim.) e benefici indotti (quali ad esempio la prevenzione dell’abbandono scolastico, la partecipazione, et sim.)

Il teatro sociale è oggi a un punto cruciale in cui si stanno sviluppando poetiche ed estetiche di rilievo. Dando vita a un ecosistema locale, riconoscibile e operativo, connesso a un network nazionale e internazionale che unisca metodo e pratica, è possibile oggi dare al Teatro Sociale d’Arte la morfologia di una disciplina formativa, partecipativa, sociale, culturale inserita appieno nelle strategie di empowerment, di inclusione, di benessere delle comunità urbane.
Il Teatro Sociale d’Arte, che grazie ad esiti performativi di valore artistico e culturale può promuoversi come strumento per la formazione di soft skill individuali e la costruzione di nuovi confronti nelle comunità (urbane, locali, accademiche, istituzionali, ecc.), risponde pienamente ad alcune delle sfide per la società e la cultura che il presente e il futuro ci invitano ad affrontare con consapevolezza e strumenti adattivi e flessibili.

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